SIFILIDE |
La trasmissione sessuale del treponema
avviene solo in presenza di lesioni sifilitiche muco-cutanee (tali
manifestazioni sono poco comuni dopo il primo anno dall’infezione). |
Se trascurata, può attraversare tre stadi, a
progressiva gravità.
Fase primaria: il primo sintomo è una piccola ulcera ("sifiloma"),
spesso non dolorosa, che può comparire sul pene, sulla vulva o in altre
parti (circa 2-4 settimane dopo il contagio). Le ghiandole inguinali si
gonfiano (da un solo lato).
Dopo alcune settimane il sifiloma scompare, ma se l’infezione non
viene domata si sviluppa la sifilide secondaria.
Fase secondaria: il sintomo più comune è un’eruzione diffusa
(compare di solito entro 2-6 mesi dall’infezione primaria) che può
essere accompagnata da mal di testa, febbre e dolori muscolari. Si è
ancora in tempo per una cura spesso risolutiva.
Fase terziaria: interessa circa il 50% dei casi non curati. Invade il
cervello, il cuore, il sangue. Tipiche della pelle sono le "gomme
luetiche" o ulcere sifilitiche terziarie, che però possono
localizzarsi anche alle ossa, all’apparato respiratorio, al fegato e
allo stomaco.
Per sifilide latente si intendono quei periodi dopo l’infezione
luetica in cui i pazienti sono sierologicamente reattivi, ma non
dimostrano altra evidenza di malattia.
La malattia a carico del sistema nervoso centrale (neurosifilide)
può verificarsi in qualunque stadio della sifilide. Il coinvolgimento
neurologico è denunciato dalla comparsa di sintomi oftalmici o uditivi,
paralisi dei nervi cranici, sintomi o segni di meningite.
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Oggi con l’aiuto degli antibiotici, questa
malattia non è più fatale.
Tutte le persone con sifilide andrebbero sottoposte al test per l’infezione
da HIV. |
GONORREA |
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Può colpire
gli apparati riproduttivi dell’uomo e della donna, la gola e il petto.
I sintomi più comuni sono:
- sensazione di bruciore quando si
urina
- sensazione di prurito nell’area
infetta
- fuoriuscita di pus dal pene o
dall’ostio vaginale.
Il periodo di incubazione varia da
pochi giorni ad una settimana dal contagio con un partner infetto ma
talora senza sintomi. |
Trattata per
tempo con antibiotici, può essere curata. Altrimenti può causare danni
irreversibili al sistema riproduttivo nella donna e nell’uomo, danni
all’uretra, alla prostata e ai reni.
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AMEBE |
Si trasmette per via sessuale
con contatti diretti con l’ano
il parassita si trasmette soprattutto per via
alimentare. |
I sintomi sono
diarree intermittenti, gonfiori, dolori addominali, presenza di cisti
nelle feci, la diagnosi si fa con l’esame delle feci. |
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CANCROIDE o
ULCERA MOLLE |
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Endemico in
alcune aree degli Stati Uniti
Si presenta con la comparsa di una o più
ulcere genitali dolorose accompagnata da adenopatia inguinale molle
(ghiandole inguinali che si gonfiano, di consistenza molle, che possono
suppurare).
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La terapia è
con antibiotici specifici.
Tutte le persone con cancroide
andrebbero sottoposte al test per l’infezione da HIV, la sifilide e
l’Herpes.
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CHLAMYDIA |
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È un’altra
infezione batterica con sintomi simili a quelli della gonorrea, ma
solitamente meno marcati.
Una forma rara è dovuta a tipi
differenti di Chlamydia che causano il linfogranuloma venereo, con
potenziali esiti in fistole rettali o anali. |
Può essere
efficacemente curata con antibiotici specifici. |
HERPES
GENITALE |
Si trasmette
facilmente per contatto (incubazione di 3-6 giorni) e tende a
recidivare.
Il virus infatti, dopo il primo
episodio acuto, tende a localizzarsi nei gangli nervosi sacrali e nelle
cellule dell’interno del collo dell’utero (e quindi a persistere
nell’organismo). Da queste sedi può venire periodicamente
messo in circolo, dando origine a nuovi episodi di malattia acuta o
subacuta. I soggetti immunodepressi hanno una particolare
predisposizione ad esserne colpiti. |
Infezione
virale identica o simile a quella della "febbre sulle labbra",
caratterizzata da piccole vescicole dolorose sugli organi genitali o
vicino ad essi.
I sintomi consistono in dolore,
bruciore e prurito. I rapporti sessuali diventano impossibili. |
Per ora non
sono disponibili farmaci risolutivi, ma farmaci che ne riducono i
sintomi e diminuiscono la frequenza e l’intensità delle recidive. Il
controllo del partner è obbligatorio. |
CONDILOMI |
La malattia è
trasmessa per lo più con il contatto sessuale (e il periodo di
incubazione è molto variabile). I sintomi sono praticamente assenti, a
meno che non si sovrapponga un’altra infezione. |
Il virus entra
nelle cellule e penetra nel nucleo dando esito alla formazione di
escrescenze tipo verruche (condilomi acuminati) o di lesioni piane
(condilomi piatti). L’evoluzione di entrambe queste manifestazioni è
molto diversa da caso a caso: possono restare invariate per anni o
peggiorare e raramente anche sparire. Dunque anche la terapia sarà
diversa a seconda dei casi: da un comportamento di attesa e osservazione
si può passare a rimedi distruttivi di vario genere.
Il papillomavirus è estremamente
diffuso in tutte le specie di mammiferi: tuttavia solo in una modesta
percentuale di casi la sua presenza provoca l’insorgenza di tumori. Ciò
sembra condizionato dalla predisposizione genetica di alcuni individui,
oltre che dalla situazione immunitaria e quindi da tutti quei fattori
che su di questa possono agire (stress, fumo, droga, infezioni con altri
virus, etc). |
Come per
l’Herpes, anche per il Papilloma non esistono farmaci sicuramente
risolutivi. Tuttavia, se non vengono reperite cellule anomale, si può
ragionevolmente ricorrere ad un semplice controllo colposcopico annuale,
non necessariamente sempre seguito dalla biopsia.
È importante ricordare che - proprio
come le verruche si possono prendere da altre persone che ne sono
affette - così anche i condilomi cervicali e vulvari possono essere
presi durante un rapporto sessuale. Il partner andrà quindi anch’esso
attentamente controllato ed eventualmente curato. |
MOLLUSCO
CONTAGIOSO |
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Infezione
virale dovuta ad un Poxvirus. Le lesioni consistono in papule
bianco-madreperlacee rotondeggianti, che si localizzano frequentemente a
livello della cute perigenitale e spesso sono simmetriche. Hanno
un diametro di 3-8 mm e presentano una fossetta centrale.
Non causano sintomi particolari, ma
possono aumentare di numero e contagiare altri individui. |
La loro
eliminazione chirurgica dà spesso ottimi risultati.
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CANDIDA |
Si trasmette da
individui infetti, da portatori abituali o attraverso l’inquinamento
di bagni, biancheria o asciugamani. Esistono persone particolarmente predisposte,
ma anche condizioni favorenti |
Vaginite
micotica (o da funghi), caratterizzata da perdite biancastre
dense, non maleodoranti, talora con aspetto "a ricotta". Dà
prurito, bruciore, arrossamento ed edema vulvare, dolore nei rapporti. |
Facilmente
curabile, spesso può persistere o recidivare |
PEDICULOSI |
I pidocchi
sono parassiti che possono localizzarsi a livello dei peli pubici per
contagio sessuale o attraverso biancheria. |
Provocano
prurito intenso specie notturno. |
La cura
consiste in medicamenti antiparassitari, rasatura dei peli e
sterilizzazione della biancheria. |
SCABBIA |
Il contagio è diretto o per
mezzo di biancheria. |
È causata da
minuscoli insetti (o acari) che provocano un intenso prurito e
notevole disagio. Spesso si notano lesioni da grattamento |
Viene trattata
applicando sulla pelle medicamenti antiparassitari e sterilizzando la
biancheria intima, del letto e del bagno. |
SINDROME DA
IMMUNODEFICIENZA ACQUISITA (AIDS) |
Il virus va a
colpire principalmente i centri deputati alle difese immunitarie,
che in tal modo non riescono più a svolgere il loro ruolo protettivo,
rendendo l’organismo estremamente vulnerabile nei confronti di
malattie infettive e tumorali.
Un test anonimo rivela l’avvenuto
contagio col virus HIV (soggetti sieropositivi, che possono
trasmettere la malattia ai sani).
Approfondimento |
Frequentemente
i sintomi iniziali sono costituiti da febbre, sudori notturni, aumento
delle linfoghiandole, perdita di peso, inappetenza, debolezza, diarrea.
Esistono fasce di popolazione più
soggette al rischio di contagio:
- omosessuali e bi-sessuali
- tossicodipendenti
- partners di malati di AIDS o di
soggetti a rischio
- emofilici e soggetti che ricevono
trasfusioni di sangue
L’infezione si contrae per contatto
diretto di piccole lesioni della pelle o delle mucose soprattutto con
sangue o sperma, o per trasfusione di sangue infetto, o per via
placentare durante la gravidanza, o al momento del parto per contagio da
una madre infetta verso il neonato.
L’utilizzazione del preservativo
diminuisce il rischio. Quindi va utilizzato (ed il partner
obbligatoriamente informato).
Il sangue mestruale può essere un
veicolo pericoloso di infezione; pertanto vanno distrutti con opportune
cautele gli assorbenti igienici e i tamponi vaginali.
Il virus può essere presente in tutti
i liquidi biologici diversi dal sangue, ma non è definito se si tratti
di presenza autonoma oppure di commistione con piccole quantità di
sangue. Comunque i contatti superficiali cosiddetti "sociali"
e l’uso di stoviglie o di servizi igienici in comune con persone
infette non sembrerebbe costituire pericolo di contagio.
L’infezione può rimanere silente per
molti anni o può portare a manifestazioni cliniche generiche che, nello
stadio più avanzato, conducono alla morte. |
Attualmente non
esiste una vera cura per questa malattia.
Attualmente la prevenzione è l’unica
possibilità di difesa contro l’AIDS. Si consiglia di:
- non fare uso di droghe (la droga
deprime le difese immunitarie)
- evitare rapporti occasionali o con
partners sospetti (nel dubbio usare il preservativo)
- usare soltanto siringhe a perdere;
evitarne assolutamente lo scambio o il riutilizzo
- in caso di trasfusione, fare uso di
sangue proveniente solo da centri autorizzati.
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EPATITE
VIRALE A |
Il virus
dell’epatite A si replica nel fegato e viene diffuso nelle feci, ma è
presente anche nel sangue e nella saliva in concentrazioni più basse.
Oltre che per via sessuale, la
trasmissione avviene con meccanismo oro-fecale oppure tramite cibi o
acque contaminate. |
Il periodo di
incubazione è di 15-40 giorni. Il decorso clinico è benigno (la
malattia dura in genere 15-30 giorni). Non si associa ad epatopatia
cronica e l’insufficienza epatica fulminante è rarissima. Le sorgenti
di infezione sono costituite da contatti familiari o sessuali con
persone affette, attività omosessuale o bisessuale, uso di droghe per
via endovenosa, altre persone infettate ma asintomatiche. |
Profilassi:
vaccinazione. |
EPATITE
VIRALE B |
Il virus
dell’epatite B si trasmette principalmente mediante il contatto con
sangue o emoderivati infetti oltre che per via sessuale. |
Il periodo di
incubazione è di 40-180 giorni. Clinicamente è più grave
dell’epatite A, in quanto può dare danni al fegato e frequentemente dà
origine allo stato di portatore cronico. L’infezione cronica da
epatite B si sviluppa in circa il 5% degli adulti infetti. |
Profilassi:
vaccinazione. |
PROCTITE,
PROCTOCOLITE ED ENTERITE |
Si trasmettono
con i rapporti anali (proctite e proctocolite) e con i contatti
oro-fecali (proctocolite ed enterite). |
Sono infezioni
gastrointestinali dovute a svariati batteri o virus che causano diarrea,
crampi addominali e qualche volta perdite di sangue dal retto. |
La terapia è
antibiotica. La prevenzione si basa sull’uso del preservativo. |