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IL PARTY
Decisi finalmente di andare una sera in quel locale che mi aveva descritto un amico. Mi aveva detto che c'era buona musica, bella gente, ottimi drink
e che se volevo potevo starmene in tutta tranquillità in ambienti caldi, accoglienti e riservati.
Così entrai.
L'atmosfera era molto rilassata, c'erano coppie che parlottavano ai tavolini messi intorno alla piccola pista da ballo, persone che bevevano qualcosa al bar, altre che aspettavano l'inizio
di un qualche spettacolo. Mi presi qualcosa da bere anch'io e dopo un po' iniziai a parlare con un bel ragazzo che si trovava lì, anche lui, per la prima volta. Mi colpì subito la sua bocca, bella, rossa, ben fatta. Dopo
un po' ci stancammo di stare in piedi, così facemmo un giro per il locale in cerca di un posto dove star comodi.
Trovammo una parte del locale un po' più buia, più appartata con un corridoietto nel quale, sulla sinistra si aprivano delle porte chiuse da tende di velluto rosse che davano in alcune
stanze. Ci guardammo con aria maliziosa ed entrammo in una di queste. Non c'era nessuno. C'era un divano da una parte, due poltroncine e poco più in là c'era una specie
di sedia ginecologica, di quelle dove metti i piedi in due staffe per tenere le gambe sollevate e ben divaricate.
Non sto qui a raccontarvi come ma dopo un po' io e il ragazzo da poco conosciuto, forse per colpa dell'atmosfera che il posto suscitava, ci ritrovammo avvinghiati a baciarci e toccarci
sul divanetto. Ad un certo punto, lui mi calò persino i pantaloni prendendo in mano il mio cazzo e mettendoselo in bocca. Me lo succhiò per un po' fino a farlo diventare durissimo, poi si rialzò tirò fuori in suo pisello già
gonfio e duro e, prendendomi per la testa, mi abbassò fino a mettermelo in bocca con decisione. Io cominciai a succhiare e leccare, prendendolo con le mani e sbattendomelo sui denti, sulle guance, sulla fronte. Poi lui
mi sollevò e mi fece girare , fece per mettermelo di dietro ma io lo fermai. Mi andai a sedere sulla sedia ginecologica, dopo essermi spogliato completamente nudo. Lui si inginocchiò
davanti alle mie gambe spalancate e allargando le chiappe con le mani, cominciò a leccare il mio buco del
culo. Poi ci mise un dito dentro e infine iniziò
a penetrarmi col suo cazzo, lentamente, spingendo fino a far entrare tutta l'asta.
Mentre eravamo lì, io, completamente nudo, seduto in quella posizione oscena e lui in piedi, con i pantaloni calati, intento a stantuffarmi col suo grosso
cazzo, entrarono nella stanzetta due ragazzi, di cui uno di colore,
decisamente africano, con grosse labbra e pelle nera lucidissima e l'altro moro, tipo mediterraneo, con barba non fatta e capelli lunghi. Si fermarono in piedi ai miei lati, godendosi lo spettacolo e cominciando ad eccitarsi
finchè il negro per primo, e poi anche l'altro, si tirò fuori il cazzo e cominciò a menarselo. Il negro mostrò un cazzone lungo e grosso come non avevo mai visto prima, tanto che volli subito toccarlo e allungai una mano
per afferrarglielo. Era bellissimo sentire un cazzo su e giù nel culo quello del moro che mi strusciava sulla pancia e quello del negro stretto nel mio pugno. Di più, volli prenderlo in bocca e quasi non riuscivo a prendere
nemmeno la cappella, tanto era grossa. Poi si avvicinò alla mia bocca anche il moro e leccai contemporaneamente i due
cazzi. Pregai il negro di mettermelo nel culo ma di fare piano, lui si avvicinò e spingendo lentamente con la
cappella sul culo entrò dentro di me. Mi uscì quasi un urlo per il dolore, mi sentivo spaccare le viscere, lui fu molto discreto e fece molto piano. Dopo un po' cominciai a godere e il dolore passò, il negro cominciò a spingere
e a scoparmi, penso di non avere mai avuto niente di più grosso nel culo, a volte lo tirava fuori lasciando il mio buco aperto come un traforo e subito ce lo rificcava dentro con vigore; intanto prendevo gli altri due cazzi
in bocca a turno. I tre si scambiarono le posizioni più volte ed evidentemente facemmo un bel trambusto perchè di lì a poco vidi entrare altri due, tre, quattro
e non so più quanti ragazzi nella stanzetta.
Mi sollevarono, mi girarono, mi incularono da dietro, da sopra e da sotto, mi fecero sedere su alcuni di loro che mi impalarono senza ritegno mentre ne prendevo in bocca uno,
due, tre insieme e con le mani ne tenevo altri ben stretti. Persi il conto di quanti cazzi presi nel culo e in bocca. Poi fu la volta delle
sborrate. Il primo mi venne direttamente nel culo, il secondo fece in tempo a tirarlo
fuori e mi bagnò la schiena, un altro mi venne sull'addome, altri sul viso, in bocca, sulle gambe.
Fui inondato di sborra.
E fu bellissimo.
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