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DI NUOVO SCHIAVO
La pubblicazione della mia storia su un sito internet a sfondo sm, aveva avuto un risultato inaspettato: ero stato
ricontattato dal mio padrone che aveva avuto modo di leggere quanto scritto, e aveva riconosciuto la storia, e mi stava dando un'altra possibilita'.
Impossibile descrivere la mia emozione!
Dopo qualche contatto via ICQ, ci siamo ri-incontrati in un bar per cercare di appianare quei piccoli malintesi che avevano
portato alle incomprensioni e poi, ahime', alla nostra rottura e conseguente perdita di vista. Durante la chiacchierata, molto amichevole, siamo riusciti a
ristabilire le regole del gioco, a chiarire una volta per tutte che cosa cercasse l'uno e che cosa cercasse l'altro ed erano stati esplificati i cosiddetti
"limiti" che io sentivo di avere; "limiti" che, ovviamente, con il tempo, avrei dovuto provare a superare. Mi sentivo veramente felice
di poter riprovare in modo serio a servire il mio Padrone!
Durante questa chiacchierata, eravamo in un bar affollato del centro, ad un certo punto, quando ormai stavamo per salutarci,
il Padrone tiro' fuori dalla tasca un foglio con una foto stampata: senza preoccuparsi minimamente di nasconderla, almeno un pochino, agli occhi dei
potenziali "guardoni", me la mise sotto gli occhi e mi disse: "Che cosa mi dici di questa?" Arrossii violentemente; era una foto che
avevo inviato molto tempo prima per un annuncio, in un sito specializzato per incontri di tipo SM; mi si vedeva in un body nero, aderentissimo, in pvc e con
dei tacchi altissimi! Penso che avrei voluto sprofondare! Temevo che qualcuno potesse vedere la foto e riconoscermi, ma soprattutto mi sentivo molto in
imbarazzo davanti al mio Padrone che aveva scoperto quello che avevo fatto in passato e come ero stato "vestito". Iniziai a balbettare qualcosa
riguardo alla foto; l'abbigliamento non era tutto mio, ad esempio i tacchi mi erano stati prestati per fare la foto, per fare un annuncio alla ricerca di
qualcuno amante del genere o comunque di qualcuno a cui piacesse farmi sentire a disagio anche per via dell'abbigliamento... mentre parlavo mi accorgevo che
lo scopo del Padrone, cioe' quello di farmi sentire profondamente a disagio, stava avendo il suo effetto... Dopo aver balbettato varie "scuse" e
qualche "motivazione" sulla foto, il Padrone concluse con un "non sapevo che ti piace sentirti una troietta.. buono a sapersi". Deglutii,
non sapendo se questo sarebbe stata una cosa buona oppure meno.
Passo' del tempo da quell'incontro e potei contattare il mio padrone solo via email e via icq; solo quando il tempo a
disposizione lo permetteva, mi "controllava" anche tramite la webcam... ma finalmente arrivo' il giorno in cui io ebbi la casa libera a
disposizione per l'intera giornata.
Gli accordi erano chiari; avrei dovuto aspettare il padrone a casa, gia' pronto per lui. Gli ordini erano che dovevo
aspettarlo praticamente nudo, solo un piccolissimo perizoma con un minuscolo filo dietro (giusto per contenere eventuali erezioni dello schiavo non
richieste) collare, polsiere e cavigliere; mi era stato detto che, visto che al Padrone non piacciono le cose sporche, ai piedi avrei potuto indossare un
paio di scarpette nere, molto leggere, tipo quelle che si usano in palestra, le cosiddette "scarpette da ritmica"; apprezzai il gesto, anche
perche' altrimenti, oltre a sporcarmi, avrei avuto molto piu' freddo con i piedi direttamente sul marmo del pavimento. Non stavo piu' nella pelle di
rivedere il mio Padrone e di essere rimesso alla prova.
Finalmente arrivo'; aveva uno strano pacco con se, ma non potei, ovviamente, chiedere nulla a riguardo. Ricevetti i
complimenti per aver eseguito alla lettera l'ordine e ne fui felice. Dopo essersi tolto il giaccone, il Padrone si sedette sul divano e mi fece avvicinare;
inizio' a palparmi il culo, a stringermi il cazzo, a verificare insomma che fosse tutto in "ordine".
Mi lego' i polsi alle caviglie tramite i moschettoni e cosi', con il sedere esposto, inizio' ad esplorarlo. Si infilo' un
paio di guanti in lattice, scosto' il filo del perizoma e inizo' a verificare le condizioni del mio culo. Visto che, come al solito, se non sono
lubrificato, e' praticamente impossibile fare entrare qualsiasi cosa senza far uscire del sangue, prese del lubrificante dalla sua borsa e inizio' ad
ungermi tutto. Piano piano, nonostante la posizione molto scomoda, riusci' a rilassarmi e il mio ano si apri' per le sue dita, che cercavano sempre di
entrare in numero sempre maggiore. Quando si ritenne soddisfatto, estrasse un dildo a cuneo di misura media e lo blocco' con decisione nel culo. Mi slego' e
mi fece rialzare, ordinandomi di camminare un po'. Non so se chi mi legge ha mai avuto la possibilita' di camminare con un dildo nel culo, per sapere che
sensazione si puo' provare. E' una sensazione stranissima; ad ogni passo si sente spingere il dildo dentro e non si sa se
si sta camminando in modo normale o a gambe aperte; sembra che tutti sappiano il tuo "segreto", sembra che tutti ti guardino in modo strano...
Dopo un po' che si cammina il dolore e la sensazione iniziale di dolore e fastidio si tramuta in una sorta di piacere.
Riuscivo
a camminare sufficientemente bene, tanto che disse "pero', quasi quasi ti farei uscire cosi'".. ..
Ma i programmi per la giornata erano differenti.
Prese due mollette da bucato e me le mise ai capezzoli, essendosi accorto che erano ancora "sguarniti"... Il
Padrone sa bene che quella per me e' una zona molto sensibile e infatti appena mise le mollette, il perizoma fece fatica a contenere la mia erezione..
erezione che venne subito notata, ma mi si proibi' di toccarmi il cazzo in alcun modo. Il Padrone mi fece avvicinare a lui, inginocchiare e mi ordino' di
inizare ad eccitarlo; gli apri' quindi la patta dei pantaloni e delicatamente gli estrassi il cazzo; una volta liberato dalla zip e dalle mutande, iniziai a
leccarlo per tutta la sua lunghezza e a mettermelo in bocca iniziando pian pianino a succhiarlo. Il Padrone sapeva che mi piaceva fare i pompini, ma sapeva
anche che ero sempre molto timoroso delle malattie che si possono prendere con questa pratica: ma sapevo anche che non dovevo temere nulla da parte sua. In
ginocchio il cazzo finto che avevo in culo faceva di tutto per uscire, ma io facevo di tutto per tenerlo dentro.
Mentre spompinavo in ginocchio, il Padrone inizio' a dirmi che aveva qualcosa per me nel pacco, e mi disse se sapevo che cosa
potesse essere. Feci un cenno di no con la testa, sempre senza abbandonare il mio lavoro (quando mi si da' un ordine cerco sempre di eseguirlo al meglio).
"E' un regalo" disse, visto la tua vera natura. Io veramente non potevo immaginare che cosa fosse... Mentre spompinavo ad occhi chiusi, il Padrone
estrasse qualcosa dalla borsa... e mi ordino' di guardare, tirandomi le mollette cosi' di colpo da staccarle entrambe (procurandomi un dolore forte ed
immediato!)
Tiro' fuori un paio di scarpe con il tacco alto, anzi altissimo, nere, lucide, proprio tipo quelle che indossavo in quella
sciagurata foto, e un paio di calze autoreggenti nere; io di impatto mi fermai dallo spompinare il Padrone, tanto che mi arrivo' una forte tirata di capelli
per continuare. "Come non ti piacciono?" disse Io come al solito balbettai qualcosa di incomprensibile; non e' stata mai una mia prerogativa
quella di vestirmi in questo modo; amo si', e molto, l'abbigliamento fetish, ma qui si era al limite di confine tra il fetish e il travestimento.. non
sapevo veramente se la cosa mi piaceva o no.. "ehm, Padrone, onestamente non so come poterle rimborsare la spesa, visto che saranno costate varie
centinaia di milalire.." dissi, cercando di sviare l'argomento. Il Padrone sorrise dicendo "Non ti preoccupare, ti diro' io come ripagare il
tutto; in fin dei conti e' un investimento". Le sue parole mi fecero uno stranissimo effetto.. da una parte mi eccitarono, dall'altra mi preoccuparono
parecchio.. Che cosa voleva dire "investimento"? Passandomi il tutto mi disse "Dai, vatti a cambiare fammi vedere se vali qualcosa come
troietta..."
Presi il tutto e andai nell'altra stanza per cambiarmi All'inizio mi trovavo molto a disagio. Non mi ero mai vestito con
calze o con cose simili, se non per quella foto. Ma, ahime', forse e' duro confessarlo, la cosa mi piaceva parecchio: almeno non direttamente; mi piaceva
sentirmi in imbarazzo, nonostante non ami molto quel tipo di abbigliamento; ma l'essere in imbarazzo proprio per questo era una sensazione del tutto
gradevole Decisi di cambiare anche il perizoma e di indossare uno che mi era stato regalato e che non avevo mai indossato; era sempre a "filo"
dietro e davanti aveva un motivo che poteva ricordare molto vagamente un pizzo; lo feci istintivamente, non sapevo se per compiacere il Padrone o me stesso.
Molto traballante ritornai dal Padrone in perizoma, tacchi, calze, e ovviamente, collare/cavigliere/polsiere... Lui si era spogliato completamente e mi
stava aspettando..
Mi prese in giro fischiando come si fischia ad una bonazza, per sottolineare una volta di piu', come se ce ne fosse bisogno,
la mia situazione del tutto particolare. Mi fece camminare un po' avanti e indietro, mi fece girare su me stesso, mi guardo' attentamente.. Io ad ogni passo
rischiavo di slogarmi una caviglia. "Non male, non male..." disse Mi fece prendere il mio cappuccio in latex, quello che ha anche dei piccoli fori
per gli occhi e me lo fece indossare. "Cosi' ti spersonalizzo completamente e diventi semplicemente un oggetto, un oggetto solo per me". Quando si
avvicino' vide che mi ero tolto il cazzo dal culo; onestamente me lo ero dimenticato quando mi ero cambiato di perizoma.
Ahi, si prevedeva una punizione per questo... Mi tolse il perizoma che libero' il cazzo, che, ahime', era mezzo duro per
l'eccitazione.. Il Padrone prese un paio di elastici e me li mise alla base del cazzo per far venire fuori le palle; speravo tanto che non iniziasse a fare
qualcosa ai testicoli o al cazzo, in quanto sa che questo e' uno dei miei limiti; non sopporto il dolore in quelle zone. Ma non fece cosi', per fortuna. Mi
fece inginocchiare e blocco' i polsi alle caviglie, dietro. Prese un qualcosa, non so bene che cosa, e inizio' a fare qualcosa che proprio non mi aspettavo;
e tramite i piccoli fori del cappuccio in latex non potevo vedere. "Cosi' impari a non comportarti bene... eppoi come troietta dovresti curarti
meglio" E dicendo cosi' con pochi colpi di quello che ho scoperto dopo essere un rasoio elettrico, mi depilo' completamente il pube. Cercai di opporre
una timida resistenza ma la sua mano ferma sulla mia testa, mi fece capire che non c'era modo di evitare la cosa.
Mi slego' e mi tiro' su (con qualche difficolta' per via dei tacchi). Si avvicino' al tavolo e mi fece sdraiare con la pancia
rivolta verso il tavolo; blocco' le caviglie e i polsi alle gambe del tavolo. Prese una candela dalla base larga e inizio' a scrivere qualcosa con la cera
sulla mia schiena ; dovevo intuire che cosa stesse scrivendo, ma non ci riusci'. Lascio' appoggiata la candela sulla schiena e riprese ad aprirmi per bene
il culo, prima con le mani, dopo ancora con dei falli finti. Mi chiese se la situazione mi piacesse, ma non sapevo che cosa dire. Senti' che si stava
infilando un profilattico, infatti da li' a poco senti' che stava iniziando a scoparmi. Ad ogni colpo la cera della candela cercava di cadermi sulla
schiena, ma essendo appoggiato al tavolo, riuscivo a stare sufficientemente fermo e ad evitare di sentire la cerca bollente sulla schiena. Il Padrone se ne
accorse e per questo mi slego' e continuo' l'operazione con me che dovevo stare in equilibrio su quei tacchi altissimi... cosa alquanto difficile, ma molto
efficace per far cadere la cera ad ogni colpo sulla schiena. Mentre mi scopava il Padrone continuava a palparmi il cazzo, ad incitarmi a stringere le
chiappe, mi pizzicava con forza i capezzoli... In breve tempo il Padrone venne copiosamente nel mio culo.
Io ero fermo li', immobile, in quanto non sapevo che cosa fare e come comportarmi; non potevo anche rischiare di muovermi e
di far cadere per terra la candela accesa e la cera su tutta la mia schiena. Pensavo che fosse finita ma il Padrone non usciva dal mio culo. Mi disse di
scendere dai trampoli che indossavo e con lui sempre nel culo, con il cazzo che stava diventando sempre piu' mollo, mi trascino' in bagno nella doccia...
"Ora spegniamo la candela" disse.. Mi fece rimanere fermo cosi' piegato a "90 gradi"... estrasse il suo cazzo, si levo' il profilattico
e dovetti aspettare qualche istante per sentire un getto caldo che mi colpiva prima il culo ancora mezzo aperto, poi la schiena, e nel tentativo di spegnere
la candela, anche sulla testa, sul cappuccio in latex. Quando ebbe finito mi ordino' di sistemarmi e di raggiungerlo il prima possibile. Io mi tolsi il
cappuccio, e rimasi un attimo immobile; avevo il culo in fiamme, i capezzoli doloranti, ero depilato intimamente come un bambino, avevo le autoreggenti
sporche di cera e di piscio, e la schiena che non sapevo come avrei potuto pulire dalla cera... Dopo un attimo di smarrimento, mi tolsi le calze, e mi feci
una doccia, cercando di togliere di pulirmi al meglio..
Dopo una decina di minuti, mi ripresentai nudo, depilato, ma pulito al mio Padrone, che si era nel frattempo rivestito.
"Come inizio non c'e' male, anche se con il tempo dovrai fare di meglio",disse.
Annuii con la testa.
"Hai qualcosa da chiedermi?" mi disse. Ci pensai un attimo.. poi osai chiedere:"come mai le scarpe"?
"Eh eh... diciamo che mi piace poterti scopare in modo comodo e avere il tuo culo giusto all'altezza del mio cazzo; ti basta come risposta o vorresti
sapere qualcos'altro?" Mi accorsi che forse avevo fatto una gaffe a chiderlo, e quindi preferii rimanere in silenzio. "Le scarpe te le lascio in
cosegna, in modo che tu possa fare un po' di pratica a stare in equilibrio; non voglio portarti al pronto soccorso con una caviglia slogata... a parte che
direi che te la sei slogata cadendo dai tacchi (e qui sorrise)... potrebbe essere una idea" Io rabbrividi' all'idea, ma pensai subito che stesse
scherzando "La prossima volta ti faro' degli altri test, piu' approfonditi; sii pronto" Annuii con la testa.
Ok, il Padrone si avvicino' a me, prese il mio cazzo in mano e lo tiro' forte per avvicinarmi a lui, mi diede a sorpresa un
bacio molto appassionato in bocca, e se ne ando'. Mi ci volle del tempo per riprendermi da quel nuovo incontro cosi' particolare... non sapevo se la cosa mi
era piaciuta o no; ma con il passare del tempo, mi accorsi che forse quella che avevo vissuto era stata una delle piu' eccitanti esperienze possibili... e
chissa' quali altre sorprese aveva in mente il mio Padrone per me... intanto mi rimisi le scarpe ed iniziai ad allenarmi come mi era stato ordinato...
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