|
TRAINING
Ero decisamente in un periodo buono della mia vita; anche se non c'era molto la
possibilità di incontrare il mio master. Sapevo che
era sempre presente in quanto mi controllava sempre via e-mail e tramite la
web-cam; aveva anche iniziato a farmi controllare da dei suoi amici, sotto la sua
diretta supervisione (al momento sempre e solo tramite web-cam).
Ormai indossavo, sempre dietro suo ordine, un cock ring in metallo alla base del
cazzo; mi era stato detto di non toglierlo mai, neppure quando andavo in piscina o in
palestra. Quando andavo agli allenamenti di nuoto, avevo
dovuto iniziare a farmi la doccia con il costume, in quanto le docce erano totalmente aperte e chiunque degli altri ragazzi avrebbe visto che cosa
indossavo, mettendomi in grande difficoltà. A dire la verità era già da un po' di tempo che cercavo di farmi
la doccia con il costume, da quando cioè il mio Padrone mi aveva depilato il pube e da quando soprattutto mi aveva imposto di tenere il pelo sempre molto
basso e rasato, tranne che per una piccola strisciolina verticale, in modo da rendere bene visibile che era stato rasato.
Finalmente trovammo il tempo e il posto per incontrarci di
nuovo.
Il Padrone doveva verificare anche se mi ero allenato come mi aveva ordinato,
cioè, se mi
ero "allargato" il culo con un butt-plug di dimensione media (lo avevo indossato per lunghi periodi durante tutti i giorni in cui non ci eravamo
visti, e speravo di aver raggiunto lo scopo prefissato dal Padrone).
Finalmente arrivò il giorno in cui ci
si poteva vedere.
Ero molto indeciso su come farmi trovare dal Padrone; non avevo ricevuto istruzioni in merito
e quindi mi sentivo molto a disagio a dover prevedere ciò che avrebbe voluto da me.
Pensai quindi di farmi
trovare come mi aveva lasciato la volta precedente, cioè con tacchi, calze, perizoma e, ovviamente, il collare e i bracciali/gambali per potermi legare
facilmente.
Quando il Padrone suonò, io lo stavo aspettando sulla porta.
Non
appena mi vide iniziò a sorridere scuotendo la testa.
Ecco, probabilmente avevo sbagliato... non era cosi' che
mi voleva vedere, cazzo !
Con
una certa aria di disprezzo il Padrone aveva iniziato a dire
"Certo che sei proprio una puttanella eh? Che stronza che sei! ci hai preso gusto eh? Vatti
a cambiare subito" - il subito era stato sottolineato con un tono
più forte- " e torna qui presto."
Cambiandomi
non sapevo che cosa pensare... ancora una volta avevo sbagliato; non sono bravo a prendere certe decisioni !
Mente
mi cambiavo velocemente, me lo sono sentito arrivare in camera di colpo "Vediamo se hai almeno fatto
quello che ti ho chiesto" e cosi' dicendo fece mettere a 4 zampe sul letto; sentivo che si stava infilando
un paio di guanti in lattice; in breve tempo inziai a sentire le sue mani che cercavano di aprirmi per bene il culo per vedere se questo opponesse meno
resistenza della volta prcedente. Con il butt plug da "allenamento" stava iniziando anche a verificare che fossi veramente "allenato"; in effetti lo ero, e
il butt plug orami non faceva nessuna fatica ad entrare e ad uscire. "Bene, almeno questo lo hai fatto:
proviamo con quello grande" E tiro' fuori un butt plug di dimensioni enormi, almeno per me.
Provò
varie volte a farmelo entrare ma non si riusciva a farlo entrare per più di
metà "OK, rimedieremo presto"
Dicendo cosi', mi fece mettere con la schiena sul letto e con le gambe in alto.
"Vediamo se anche come profondita' andiamo bene"
E
cosi' dicendo, tiro' fuori il suo lungo cazzo e inizio' a scoparmi senza troppi
complimenti.
Mi teneva fermo ancorandosi ai capezzoli che in pochissimo
tempo iniziarono a farmi veramente male, in quanto ad ogni colpo che affondava dentro di me, li tirava entrambi con forza.
Forse
era da poco che il Padrone aveva goduto o forse riusciva a controllarsi per
bene... il fatto e' che il tempo passava e lui non accennava a venire; e
soprattutto il culo iniziava a bruciarmi per tutto quell'attrito!!
Pero', confesso, tutto quello mi piaceva
parecchio, visto che il mio cazzo, da quando aveva iniziato a scoparmi, era diventato duro e duro era rimasto per tutto il tempo.
Vedendolo cosi', il padrone mi ordino' di mastrubarmi velocemente... voleva scoparmi e continuare a scoparmi anche quando mi fosse calata l'eccitazione, in modo da
sottolineare maggiormente la mia situazione di schiavo.
Io con la mano libera (l'altra la tenevo sul letto per
cercare di mantenermi bene in equilibrio) ce la mettevo tutta per venire il piu' presto possibile..
"Mi
raccomando, quando vieni sai cosa devi fare". No, non lo sapevo, ma potevo immaginarlo..
Ormai
non ce la facevo piu'.. avevo gia' iniziato a sentire delle contrazioni ai muscoli anali (e ovviamente anche il padrone se ne era accorto!)... e venni
copiosamente!! Mentre venivo avevo cercato di avvicinare la testa al cazzo ma non ero riuscito a prenderne neppure una goccia.
"MALE" Il Padrone smise per un attimo di scoparmi, passo' la mano sul mio torace e se la fece pulire per bene...
ripetendo l'operazione piu' volte.
Io iniziavo a sentirmi veramente da schifo; ero appena venuto, avevo il culo
distrutto e mi sentivo una merda in una simile situazione.
L'ideale per il Padrone.
Mi fece alzare a mi fece mettere alla pecorina per farmelo sentire tutto
fino in fondo...
La visione del mio cazzo ormai moscio e della pulizia del mio stesso sperma, o forse la
consapevolezza della mia inferiorita', soprattutto in quel momento, fecero venire presto il mio
Padrone.
Una
volta venuto, con le dita provo' ad aprire di nuovo il culo; era piu' aperto di prima, ma anche provandoci a mettere il butt plug grande, questo non
entrava.
"Ti brucia? Senti caldo al culo?" mi disse quasi con aria di sfida.
"Si un po'",
osai dire a mezza voce..
"OK, ho quello che fa per te"
Si
allontano' un attimo e torno' con un intero vassoietto di cubetti di ghiaccio.. cubetti
che uno dopo l'altro entrarono tutti nel mio
culo.
Non
credo tanto per darmi sollievo, anzi.. ma per farmi soffrire un po' con quei corpi cosi' freddi. Il contrasto con il caldo del culo mi fece veramente male e
mi spingeva a stringere ancora di piu' i muscoli, provocando una strana reazione; piu' stringevo, piu' sentivo freddo e piu' mi veniva da stringere.
"Dai,
muoviti, vestiti"
Uscire?
Dovevamo uscire?
E andare dove?
Mi sistemai un attimo ed ero pronto per uscire.
Non sapevo ancora dove saremmo andati, in macchina guidava lui
e non mi diceva nulla. Ci stavamo dirigendo verso la zona industriale..
Eravamo
arrivati vicino ad un sexy shop... ma ancora non sapevo che intenzioni avesse.
Entrati, lui saluto' il
commesso; forse si conoscevano, non so, aveva un'aria di familiarita' il suo saluto.
Comunque senza troppi
convenevoli si era diretto a guardare la sezione dei falli finti... Cerco' per un po' fino a quando non riusci' a trovare quello che cercava; un fallo finto, nero, gia' abbastanza grosso e gonfiabile.
"Ecco
quello che ci vuole per te, per aprirti ancora un po'" disse apposta a voce alta per essere sicuro che il commesso sentisse.
Io
avrei voluto sprofondare..
Se lo fece tirare fuori dalla vetrina per poterlo vedere meglio
"Che ne dici?
Ti piace?"
In un attimo mi trovai gli occhi del padrone e del commesso che mi guardavano interrogativi, ma con un certo ghigno.
Risposi a mezza voce,
come al solito, un semplice "si, certo".
"Ok, lo prendo" e dicendo cosi' si diresse verso
la cassa a pagare...
"No, tu no... tu vai nel camerino e provalo subito"
Avrei voluto sparire: volevo provare a ribellarmi a quella vergogna, ma forse la cosa migliore era abbassare gli occhi ed eseguire; mi
avvicinai quindi al camerino e, con molto fatica, dopo averlo leccato a lungo infilai quel nuovo cazzo di gomma dentro di me.
Cercai di nascondere bene la pompetta sotto il maglione.. mi
rivestii e mi guardai allo specchio;
bene non si vedeva nulla.
Appena uscito trovai il Padrone, che stava chiacchierando con il commesso, (non so su
quale argomento)... appena mi videro, smisero di parlare..
"Ah, finalmente. Hai fatto?"
Feci un cenno con la testa.
"Vieni qui, fammi
vedere"
Appena mi fui avvicinato lui prese la pompetta e pompo' 3 o 4 volte..
Non so bene che espressione
apparve sul mio viso, ma li diverti' entrambi.
"Ok, e' a posto! Bravo".
Dicendo
cosi' saluto' il commesso, uscimmo ed entrammo in macchina.
Durante il tragitto verso casa, ogni tanto, il
padrone si divertiva a darmi una "pompatina" giusto per godersi la mia faccia e la mia reazione!
Una
volta arrivati a casa, mi disse:
"Bhe', e' questo il modo di ringraziarmi, per il regalo che ti ho fatto?"
Istintivamente
mi misi in ginocchio e aspettai che il Padrone aprisse la patta dei pantaloni, e iniziai a succhiarglielo; sapeva ancora della sborrata precedente, ma feci
di tutto per succhiarglielo bene e a fondo.
Ma il Padrone non voleva darmi la soddisfazione di dirmi che faccio dei buoni
pompini... e quindi, tirandomi la testa per i capelli e
guardandomi negli occhi mi disse
"non mi deludere; la prossima volta ti voglio ancora piu' aperto.
Ok?"
Annuii
"E ridammi le scarpe, altrimenti ti trovo a battere per la strada, visto che ci hai preso gusto".
In
effetti mi ero eccitato parecchio quando mi allevano a camminare sui tacchi per lui... ma forse era vero e ci avevo preso troppo gusto
Restituii
le scarpe che mi aveva portato..
Lui se ne ando'.
Rimasto solo non
sapevo bene che cosa fare; e' una sensazione che mi capita sempre dopo... Mi
sentivo svuotato, mi sentivo perso, mi sentivo solo.
Andai
in cucina a farmi un panino... e mangiato il panino iniziai subito gli allenamenti...
|