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LA TRASFORMAZIONE
Il mio padrone, tra gli altri ordini che mi dava spesso via email o web cam,
data l'impossibilita' di vedersi dal vivo, mi aveva dato anche un compito non
certo gravoso, ma molto lungo; avevo dovuto catalogare e fotodocumentare tutto
l'abbigliamento "particolare", intimo e non, che nel corso degli anni
mi ero procurato; ad ogni capo avevo dovuto associare qualche riga di
descrizione e un numero progressivo, di modo che lui avrebbe potuto dire
"ti voglio vestito con il n.31, n.12 e n.15" e io avrei saputo come
farmi trovare per lui. Oltre a questo aveva richiesto una tabella dettagliata
delle mie misuree corporee, non solo le classiche tipo 188cm di altezza, 85kg di
peso, 44 di piede, taglia 50, etc etc, ma tutte le misure che possono servire
per avere una mappa dettagliata del corpo (e non era stato facile prendere tutte
le misure da solo!)
Per l'incontro che avremmo avuto da li' a poco mi aveva chiesto di farmi trovare
vestito normalmente, ma di prepare sul letto tutti quei capi che avevo che erano
in pelle (o finta pelle); quindi sul letto avevo preparato 3 o 4 perizomi, i
chaps, sia in versione lunga e corta, e un body. Era strano per me attendere il
mio padrone semplicemente in jeans e felpa, ma gli ordini non si discutono.
Appena arrivato il padrone, per prima cosa, volle andare a controllare che cosa
avessi preparato sul letto; analizzo' e visiono' bene tutti i capi; dopo mi
chiese se avessi continuato i miei allenamenti, per aprimi maggiormente dietro;
ovviamente annui'... e come era prevedibile, mi ordino' di spogliarmi perche'
doveva controllare. Mi mise nella classica posizione, in piedi con le mani alle
caviglie, in modo che potessi mostrargli quanto meglio possibile, il mio culo
aperto. Il dildo medio ormai entrava ed usciva senza la minima fatica; avevo
iniziato ad allenarmi con quello grande, che era veramente enorme; penso che la
circonferenza fosse addirittura piu' grande, o comunque paragonabile, alla
dimensione di un polso; non riuscivo a farlo entrare che per un pezzo, mai
completamente. E questo non piacque al padrone, che aveva come desiderio quello
di fistarmi il prima possibile. Fui trascinato nella doccia; le mani che prima
erano rimaste libere furono legate in alto, all'altezza della doccia stessa; e
sul viso avevo il consueto cappuccio in latex in modo che non potessi prepararmi
a quello che stava per succedermi. Il padrone apri' l'acqua fredda, che, essendo
in inverno, era veramente fredda e toglieva il respiro, gia' reso
particolarmente difficile dai piccolissimi fori della maschera in gomma. Per
fortuna duro' poco, ma rimasi li' bagnato e infreddolito, non immaginando che
cosa dovessi ancora subire.
Iniziai a sentire un ronzio strano, di un motorino elettrico, forse di un
rasoio; mi accorsi ben presto che non era proprio un rasoio, ma uno di quegli
aggeggi che le donne usano per depilarsi le gambe, una di quelle macchinette
infernali che "strappano" i peli e non li tagliano! Me ne accorsi
immediatamente quando lo senti' agire prima sui peli del culo, poi su quelli del
pube; il dolore era cosi' forte che mi stavo mettendo a piangere; era veramente
qualcosa di sadico. Stavo pagando a caro prezzo i miei scarsi risultati negli
allenamenti dilatatori. La mia fortuna fu quella che questi aggeggi funzionano
abbastanza bene con i peli piccoli e deboli, ma non certo con i cespugli di peli
forti e duri che mi ritrovo. Quindi il padrone desistette quasi subito (non
certo perche' mi stava procurando troppo dolore, ma perche' il risultato non era
accettabile). Inizio' a spalmarmi completamente di una crema dall'odore
piuttosto sgradevole; me la spalmo' bene ovunque, dal collo in giu', sotto le
ascelle, sul petto, sul pube, sul sedere, in mezzo al sedere... Quando inizai a
sentire il formicolio diffuso su tutto il corpo capi' che si trattava di una
crema depilatoria!
Il panico si impadroni' di me: come avrei fatto a giustificare questo mio
cambiamento in piscina? e in palestra? gia' pensavo che come minimo non ci sarei
piu' andato o che avrei cambiato centro sportivo. Passo' del tempo prima che il
padrone tornasse a badare a me e prima che apri' l'acqua, per fortuna non quella
fredda; mi slego' e mi disse di sbrigarmi a lavarmi e a tornare da lui.
Mentre mi asciugavo mi guardavo allo specchio; era una sensazione stranissima
sentirsi completamente glabri, senza un pelo, neppure nei posti piu' nascosti;
sembrera' strano ma mi sentivo ancora piu' nudo e a disagio del solito del
solito.
Quando tornai trovai dei vestiti da mettermi: ovviamente visto che non avevo
piu' nessun pelo, avrei dovuto fare un'altra volta la parte della sua puttanella;
indossai quindi calze velatissime nere autoreggenti, un perizoma trasparente
molto piccolo, tacchi, e un grembiulino e crestina da cameriera. Quando uscii,
un po' barcollante per via dei tacchi, trovai stranamente, il padrone che si era
messo i miei chaps lunghi in pelle. Confesso che vedere anche il mio padrone
vestito in modo particolare, e soprattutto vedere la differenza tra il mio e il
suo abbigliamento, a sottolineare una volta in piu' la differenza dei ruoli, mi
piaceva parecchio. Era la prima volta che lo vedevo in abbigliamento "fetish",
e devo dire che cosi' era ancora piu' attraente del solito; e la reazione si
vide subito, visto che il mio mini perizoma non riusciva a contenere l'erezione
che stava crescendo visibilmente; o forse l'erezione era anche dovuta al fatto
che sentivo la pelle liscia come non mai, sentivo le gambe che non facevano il
minimo attrito con le calze, non saprei dire.
Seguii il padrone in sala da pranzo;
"Presto organizzero' una festa con dei miei amici; devi imparare a servirci
al meglio; dovrai essere disponibile a tutto, sono stato chiaro?"
Si', certo, il concetto era stato chiaro. Mi fece fare delle prove su come
portare e servire i piatti... e non solo; volle fare anche delle prove su come
fossi bravA a concedere il culo o la mia bocca agli ospiti, senza dar loro
fastidio, senza che li intralciassi nella cena; e devo dire che non e' affatto
semplice riuscire ad abbassare uno slip e a succhiare bene il cazzo di una
persona che rimane seduta, facendo il tutto solo con la bocca e non aiutandosi
mai con le mani. Iniziavo a capire perche' il padrone si fosse vestito in quel
modo, anche se in cuor mio, nutrivo la speranza che anche in futuro si sarebbe
vestito cosi'. Le prove andarono avanti per parecchio, fino a quando il padrone
non ritenne che fossi sufficientemente pronto... mancava solo un ultimo test.
Mi fece mettere nella posizione "canonica" (cioe' in piedi, con le
mani alle caviglie), posizione che come al solito, rende molto bene visivamente
ed e' molto comoda per l'atto sessuale specie quando indosso tacchi alti, ma che
per me che sono messo cosi', e' una vera tortura in quanto tutti i muscoli delle
gambe sono molto tirati e fanno male dopo pochi istanti. Inizio' ad aprirsi il
varco con un fallo di media grandezza...
"Potra' capitare che dovrai essere disponibile anche per piu' persone"
Annui' con la testa, anche se non credo che il padrone riusci' a vedere
il movimento.
"...quindi dovrai essere ben aperto"
Dicendo cosi' inizio' a mettermi anche il suo cazzo in culo, non togliendo
quello finto. Il dolore iniziava ad essere veramente lancinante; non ero ancora
pronto a ricevere addirittura due cazzi contemporaneamente, anche se uno era
finto; non era questo che pensavo quando il padrone mi diceva che dovevo essere
pronto per piu' persone... Il padrone da dietro poteva vedere bene come si
stesse dilatando il mio culo... e gestiva bene la situazione; per fortuna si
accontento' per il momento, di infilare le due punte dei due cazzi... e non
ando' oltre, ma rimase li' fermo per parecchio per cercare di allenare bene il
mio culo a certe dilatazioni... Poi levo' il cazzo finto (che sollievo!), e me
lo mise in bocca.. mentre lui, ovviamente, finiva il lavoro che aveva
intrapreso. Io cercavo di vedere la scena riflessa nel vetro della finestra che
avevamo di fronte... non e' che potessi vedere molto, ma quello che vedevo era
decisamente eccitante: il mio padrone vestito con un paio di pantaloni in pelle
nera, aderenti, aperti davanti e dietro, che scopava la sua puttanella, ora piu'
"liscia" che mai, con foga e forza.
Mentre mi scopava mi dava delle raccomandazioni: d'ora in avanti avrei dovuto
essere sempre depilata e mi sarei dovuta allenare per aprirmi il piu' possibile
dietro; avrei dovuto anche imparare ad essere una brava "donnina" di
casa, a servire a tavola lui ed eventuali suoi ospiti.. avrei dovuto insomma
considerarmi una puttanella tuttofare per lui. E soprattutto, (e questa era la
cosa piu' preoccupante per me), avrei dovuto continuare ad andare regolarmente
in palestra e in piscina, nello stesso centro sportivo, come se niente fosse!
Avrebbe controllato la mia frequenza... anzi, mi impose di non usare neppure
piu' i calzoncini da bagno che usavo normalmente per gli allenamenti di nuoto;
avrei dovuto mettermi un costume normale, non a calzoncino, in modo da
"coprire il meno possibile"; e ovviamente avrei anche dovuto
continuare a fare la doccia con gli altri... mi concedeva, almeno per il
momento, di non indossare piu' il cock ring in metallo... Questa era la cosa che
mi preoccupava di piu'; come avrei spiegato agli amici la mia trasformazione?
cosa avrei usato come scusa se qualcuno mi avesse chiesto il motivo della mia
completa depilazione? Lo avevo fatto per andare piu' veloce in acqua? O lo avevo
fatto per scommessa? O perche' cosi' piacevo di piu' alla mia ragazza? Sentivo
questo come un grande problema... e il padrone lo sapeva, ecco perche' aveva
insistito li' dove sapeva avrei avuto dei problemi. Il padrone questa volta non
volle venirmi in culo, ma mi venne sulla schiena, impastricciandomi tutto di
sperma.
Una volta venuto, mi palpo' con forza il mio cazzo e le mie palle, per vedere se
e quanto fossi eccitato... in effetti lo ero abbastanza...
"non devi provare piacere a farti scopare, ricordatelo; non voglio che ti
ecciti quanto ti scopo, capito?"
cercai di replicare, volevo dire che certe cose e' ben difficile controllarle..
ma le mie parole si strozzarono in gola e dissi solo
"faro' il possibile".
Il padrone ando' a cambiarsi, e quando torno' se ne ando' senza
guardarmi, dicendo solo
"ci sentiamo presto: allenati".
Ci rimasi molto male; forse mi ero abituato alla gratificazione finale di un
bacio, forse mi aspettavo qualcosa di piu' caloroso, forse non avevo fatto
qualcosa al mio meglio... Rimasi a lungo con questi pensieri, cercando di
analizzare tutta la giornata passata con lui... ma ogni volta che ci pensavo, mi
davo una risposta differente...
Mi buttai sotto la doccia, risistemai tutti i vestiti e me ne andai a
letto senza cenare, cercando di prepararmi mentalmente a quello che
mi sarebbe capitato nei giorni a seguire.
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